Le cartelle esattoriali rappresentano l’atto amministrativo con cui l’Ente di Riscossione riscuote uno o più tributi dai contribuenti morosi. Ogni cartella di pagamento ha una decadenza ed un termine di prescrizione.
La prescrizione della cartella esattoriale rappresenta la scadenza della stessa, ovvero il termine superato il quale, l’ente creditizio non può più pretendere il pagamento da parte del debitore. In genere le cartelle dell’Agenzia Entrate Riscossione hanno una prescrizione che varia dai 10 ai 3 anni a seconda del tributo che hanno ad oggetto.
L’ente creditore tuttavia può evitare la prescrizione inviando al debitore moroso, prima della scadenza, invia un atto interruttivo.
Ad esempio sono atti interruttivi della prescrizione la notifica di una cartella di pagamento o di un’intimazione di pagamento, il preavviso di fermo o ipoteca o un qualsiasi atto di pignoramento.
Con l’invio di uno di questi atti la prescrizione si interrompe ed il conteggio del termine si azzera e riparte da quel momento.
Il termine di prescrizione per ogni cartella è contenuto all’interno della stessa e varia in base al tributo da pagare:
La cartella esattoriale si prescrive quando dal momento della ricezione dell’atto al momento della scadenza del tributo da pagare, l’ente creditizio non ha inviato alcun atto interruttivo.
Se ad esempio il contribuente riceve una cartella notificata il 1° gennaio 2016, la cartella si prescriverà il 31 dicembre 2025 se il tributo ad oggetto ha una prescrizione di 10 anni.
Una volta che si è verificata la prescrizione l’ente creditore non può più incassare ed il contribuente non è tenuto a pagare; se il debitore ha comunque erroneamente pagato non può chiedere la restituzione degli importi versati.
La prescrizione della cartella esattoriale si compie per il solo decorrere della scadenza del termine del tributo di riferimento, non necessita di alcuna istanza per definirsi tale.
Decorso detto termine l’ente creditore dovrebbe procedere con la cancellazione d’ufficio dei debiti e con la sospensione della richiesta di pagamento al contribuente.
Quando scade la cartella esattoriale? La scadenza è differente dalla prescrizione della cartella esattoriale. Tra la notifica della cartella e l’avvio del pignoramento non può decorrere più di un anno.
Trascorso detto termine l’ente creditore non può procedere al pignoramento, ma deve prima notificare un nuovo sollecito (intimazione di pagamento) e poi avviare il pignoramento entro un termine massimo di 180 giorni, altrimenti l’esecuzione forzata è illegittima.
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